Il mio approccio
Il metodo psicoterapeutico che utilizzo è quello Psicoanalitico. Questo approccio, permette di lavorare su vari aspetti della vita della persona e della psicopatologia in contesti individuali e di gruppo.
L’intento non è quello di rafforzare il pensiero razionale o l’illusoria possibilità di un iper-controllo della propria vita relazionale, emotiva o del corpo. All’opposto, la persona, attraverso la narrazione della propria trama di vita, ha l’opportunità di guardare dentro di sé e di condividere i pensieri e le emozioni che accompagnano il suo malessere, in un ambiente accogliente, empatico e rispettoso della sua vita.
Dentro la stanza di terapia, non si è mai soli e si ha la possibilità di co-costruire assieme un percorso di cura che passa attraverso la conoscenza personale approfondita di sé, il cui scopo è quello di scoprire le cause profonde del disagio, permettendo la risoluzione dei conflitti più interni.
L’obiettivo del lavoro che si svolge assieme è quindi quello di attenuare la sofferenza, favorendo la consapevolezza e la maturazione di alcuni aspetti della propria personalità, promuovendo un cambiamento duraturo.
Il trattamento dei sintomi, comunque importante, non è il tema centrale del lavoro, in quanto l’intento sarà quello di favorire una più profonda comprensione della soggettività della persona, che permetta di attivare le proprie risorse, che consentono al paziente di fronteggiare, in maniera più adeguata e duratura, un momento di difficoltà.
Nel mio studio mi occupo di adulti, adolescenti e bambini che si trovano ad affrontare un momento delicato della loro vita magari accompagnati da uno stato di incertezza e confusione, non avendo ben chiaro cosa stia loro accadendo.
Quando rivolgersi ad uno Psicologo?
Le motivazioni possono essere molteplici, spesso può capitare che il disagio che si vive derivi da situazioni di cambiamento, malattia, stress, lutto o separazione, insoddisfazione personale… E tale disagio diviene di entità tale da nuocere al benessere della persona fino ad ostacolarne lo sviluppo e lo svolgimento di una vita serena, sana e gratificante. Ci possono essere fasi della vita in cui si può sentire un senso di disagio che non permette di utilizzare al meglio le proprie risorse.
Quindi bisogna stare male per andare dallo psicologo?
O essere afflitti da problematiche importanti o patologie gravi per concedersi un percorso psicologico?
No, non bisogna per forza stare male per iniziare un percorso psicologico, ma è possibile iniziarlo anche quando si vuole lavorare su se stessi per migliorare la propria qualità di vita e conoscere meglio se stessi. Insieme allo psicologo si esplorano emozioni, si riflette su di sé, si condividono storie e si costruisce insieme un percorso di crescita.